Iniziative e progetti
18.01.2014, 16:29

IL PROGETTO YOUTH ASSISTANCE

La nostra associazione avvia un progetto di cooperazione internazionale sostenuto dalla Regione Veneto. Si tratta di un progetto di cooperazione a favore dell'Ucraina che tende a favorire l'autonomia sociale e l'inserimento lavorativo di ragazzi e ragazze che, al raggiungimento dei diciassette anni, escono dagli internat con scarse prospettive di inserimento professionale e famigliare.

Ma cosa prevede concretamente il progetto? L'azione pilota, che coinvolge due delle maggiori città della Ucraina, Kiev e Leopoli, si articola in cinque microprogetti, per ospitare una trentina di ragazzi in uscita dall'orfanotrofio in famiglie, case famiglia, appartamenti "autogestiti" o presso istituti religiosi, offrendo l'opportunità di imparare a gestire la propria vita autonomamente e di frequentare una scuola professionale.

Alla fine del percorso formativo, i ragazzi saranno aiutati a cercare un primo impiego nel proprio paese oppure facilitando il loro inserimento lavorativo in Italia con tirocini o contratti di lavoro. Per la buona riuscita di questa iniziativa, si è tenuto nel mese di aprile 2005 a Kiev un congresso dove la nostra associazione, vari rappresentanti delle istituzioni e del governo ucraino, il Console italiano, i rappresentanti del Comitato per i Minori Stranieri, i direttori di vari internat e di associazioni umanitarie, hanno affrontato tematiche inerenti i diritti dei minori privi di tutela parentale.


Il progetto si è concluso nel mese di maggio del 2006, in occasione della manifestazione del CIVITAS di Padova. In tale occasione, oltre alle autorità del luogo, era presente il sig. Mykhaylo Petrovycin direttore dell’orfanotrofio di Bucha, partner ufficiale del progetto stesso. Si è potuto realizzare all’interno dell’orfanotrofio di Bucha un appartamento dove possono essere accolti circa 15 ragazzi o ragazze.



IL PROGETTO YOUTH ASSISTANCE 2

L'associazione ABC è partner nel nuovo progetto finanziato dal Ministero degli Esteri che ha la cooperativa ASA come capofila. La parte che ci coinvolge maggiormente riguarda la formazione professionale da dare a 5 ragazzi provenienti dall'internat di Bucha. Arrivati in Italia il 10 ottobre 2006 frequentano la scuola professionale ENAIP di Calalzo di Cadore per aiuto cuochi e camis di sala. I ragazzi vivono a Calalzo dal lunedì al venerdì e ogni fine settimana raggiungono Ospedaletto Euganeo dove vengono ospitati in un appartamento concesso alla nostra organizzazione dall’Amministrazione Comunale. Inoltre sia nei fine settimana, sia durante le vacanze estive, i ragazzi operano presso i vari alberghi /ristoranti in loco, praticando in tal modo un tirocinio e al tempo stesso supportando eventuali spese di gestione.


L'ATTENZIONE VERSO I BAMBINI MALATI

L’associazione, come da statuto, ha da sempre a cuore la salute dei minori. Sia attraverso la conoscenza diretta, sia mediante segnalazioni del nostro referente in Ucraina o per mezzo dei direttori stessi degli orfanotrofi, vengono proposti i casi di solito più urgenti. Quasi sempre sono purtroppo bambini affetti da gravi forme di leucemia. Si cerca anche una soluzione in loco, siamo infatti spesso in contatto con l’ospedale di Kiev. Il più delle volte, è necessario un intervento in Italia. Preziosissima la collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Padova, Reparto di Oncoematologia infantile.
I casi più eclatanti sono:

Anno 2000: arriva in Italia Dimytri, bambino di 12 anni affetto da leucemia. Dopo specifici accertamenti, viene operato presso l’ospedale di Padova. Ad assisterlo, la mamma Galina e la sorella Alina. A distanza di 8 anni possiamo affermare che il ragazzo sta bene, lavora e conduce una vita normale. Vive in Italia assieme alla mamma e alla sorella.

Anno 2003: Clara, una bambina italiana cerebrolesa. L’associazione ha fornito una apparecchiatura grazie alla quale ha iniziato a fare i primi passi.

Anno 2004: Artur bambino ucraino affetto da leucemia. Grazie alla segnalazione di alcuni nostri soci, si è messa in moto la macchina della solidarietà con la raccolta di fondi, la disponibilità di alcune famiglie che hanno fatto da supporto e soprattutto l’immediata e preziosa collaborazione del reparto di Oncoematologia dell’ospedale di Padova. Dopo una permanenza in Italia di circa 50 giorni assieme alla mamma e alla sorellina di appena pochi mesi Artur è tornato a casa. Ora sta bene, ha ripreso le normali attività di un ragazzo dodicenne. Negli anni successivi, è tornato in Italia ospite di una famiglia. Anno 2006: l’associazione si attiva per l’arrivo in Italia di tre bambine ucraine: Maria, Natalya, Anna. Visite specialistiche e relative cure permetteranno un più sereno rientro al loro paese.

Anno 2007: nei primi mesi arriva Anna, bambina ucraina di soli 2 anni, affetta da tumore osseo. Anna è figlia di una maestra di orfanotrofio. La sua simpatia,l’allegria sprigionata dagli occhi di questa bambina, conquistano i medici che la curano. Ritornerà a casa dopo un mese di ricovero. Sembra stia bene.
Un altro caso segnalato parla di Yulia. Ragazza di 17 anni affetta da leucosi mieloidale cronica. In una lettera inviataci dalla sua famiglia, si comprende la disperazione dei genitori costretti a vendere quanto possedevano pur di aiutare la loro figlia. Grazie al contributo della parrocchia di Badia Polesine si è potuto affrontare anche questa emergenza.

Anno 2009: Olena, è una bambina ospitata da qualche anno da una famiglia dell’associazione. Quest’anno è stata sottoposta ad intervento chirurgico di osteoplastica alveolare sinistra presso l’Azienda Ospedaliera di Padova.
Tatiana, è una ragazza ucraina, arrivata in Italia per lavoro,lasciando in patria due figli molto piccoli. Le è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin T aggressivo. Da qualche mese è ricoverata presso l’ospedale di Rovigo, dove viene sottoposta a trattamento chemioterapico sequenziale, con la speranza di poter effettuare l’autotrapianto di midollo osseo presso il reparto di Ematologia di Treviso.
Anastasyia, è una bambina di soli 4 anni, affetta da encefalite con complicazioni renali, cardiache e motorie. Un caso di difficile soluzione. Vista l’impossibilità di un trasferimento in Italia per una cura appropriata, ci siamo attivati per poterla far curare a Kiev.


 

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